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La Voce del Padrone mod. Eridania II anno 1935 nazionalità Italiana

 

La Voce del Padrone mod. Eridania II anno 1935 nazionalità Italiana

 

La Voce del Padrone mod. Eridania II anno 1935 nazionalità Italiana

 

La Voce del Padrone mod. Eridania II anno 1935 nazionalità Italiana

 

La Voce del Padrone mod. Eridania II anno 1935 nazionalità Italiana

 

La Voce del Padrone mod. Eridania II anno 1935 nazionalità Italiana

 

sotto: prima del restauro

La Voce del Padrone mod. Eridania II anno 1935 nazionalità Italiana

 

La Voce del Padrone mod. Eridania II anno 1935 nazionalità Italiana

 

 

La Voce del Padrone mod. Eridania II

 

Negli anni ’30, l’aspetto degli apparecchi radio, liberi da contesti storici ma dall’aspetto sobrio e funzionale, si ebbero da questo modello della casa costruttrice “La Voce del Padrone” degli architetti Luigi Figini e Gino Pollini, vincitore della V Triennale di Milano del 1936, del concorso indetto dalla rivista “Domus” e dalla Società Anonima del Grammofono. Il concorso era per un radiogrammofono di disegno “moderno”. Questa radio che doveva rispondere a canoni di modernità, aveva un aspetto semplice e razionale, adatto a questo oggetto tipologicamente e tecnicamente  d’avanguardia. Vennero prodotti 200 esemplari del modello di lusso in ebano mocassar e noce del Caucaso con esili gambe in acciaio al prezzo di 4500 lire. Molto più numerosa fu la produzione del tipo più economico mod. Eridania, realizzato con materiali meno pregiati senza grammofono e senza gambe, venduto al prezzo di 1500 lire. L’architetto Giò Ponti scrisse sulla rivista Domus a proposito di questo modello: “Quando si sente la radio si deve individuare l’aspetto dell’apparecchio dove nasce il suono, non si deve indovinare se questa ultramoderna cosa sia nascosta e acquattata in un canterano rinascimento, in un credenzone gotico, in un comò Queen Anne o in una libreria Tudor”.

  

 

CARATTERISTICHE

TECNICO-COSTRUTTIVE

 

La struttura semplice e scatolare, realizzata con legno multistrato rivestito in piallaccio, nasconde un ottimo ricevitore supereterodina ad alta musicalità. Sul frontale a sinistra, è presente un imponente altoparlante elettromagnetico, a destra la piccola scala parlante realizzata in cellulosa; sotto di essa, quattro manopole disposte come ai vertici di un quadrato, con le seguenti funzioni: in alto a sinistra accensione e controllo di tono, a destra comando di sintonia; in basso a sinistra il volume, a destra il cambio gamma. Sul retro trovano alloggio la presa per l'antenna, per la terra ed un attacco per un grammofono supplementare.

Il ricevitore è a supereterodina con media frequenza a 175 kHz. Riceve in onde medie e corte. Questo modello, appartenente alla seconda serie Eridania, monta cinque valvole della serie americana:

 

· 6A7 convertitrice

· 78 amplificatrice di media frequenza

· 75 rivelatrice preamplificatrice di bassa frequenza

· 42 finale di bassa frequenza

· 80 raddrizzatrice

 

L'altoparlante, come precedentemente accennato, è del tipo elettromagnetico con bobina di campo, ed è presente un potenziometro a filo per il controllo di tono. L'alimentazione del circuito è a trasformatore con cambio tensioni da 110 a 220 volt.

Analizzando lo schema elettrico, l'Eridania adotta un singolare circuito per il controllo di tono presente anche nel modello della Phonola 940-1. Normalmente è ubicato nella sezione rivelatrice-preamplificatrice di bassa frequenza. Invece i progettisti della casa costruttrice , al fine di ottimizzare l'elevata performance del sound, lo hanno inserito sul segnale di bassa frequenza già amplificato. Il concetto è alquanto semplice: agendo su un segnale di maggiore ampiezza, lo scarto di eventuali anomalie vengono ridotte al minimo; è come la differenza che da un foglio di carta da 10 mm devono essere tagliati con la massima precisione 2mm e invece da un altro foglio da 1 mt devono essere tagliati 20 cm. Guardando lo schema, sull'anodo della valvola 42 a sinistra c'è il condensatore da 0,1 mF il quale, tramite la rotazione del potenziometro a filo da 2500 ohm fuga più o meno a massa le tonalità acute di bassa frequenza. Il risultato è una profonda e morbida musicalità, molto ben modulata e controllata grazie a questo espediente tecnico. Ad incrementare la pulizia del segnale, è un filtro all'uscita dell'anodo della valvola 75 esattamente nella parte dove c'è il segnale di bassa frequenza preamplificato; è composto da una induttanza messa in parallelo con due capacità da 100 pF in serie con centrale a massa. Il suo scopo è quello di filtrare eventuali residui di alta frequenza.

 

RESTAURO

 

L'interno della radio era molto sporco con l'altoparlante divelto, il quale ha causato la rottura della valvola 42; inoltre esso stesso presentava un vistoso strappo provocato dalle stesse viti che lo avrebbero dovuto ancorare al mobile. La parte esterna, invece, si presentava in ordine e pulita. Il fianco sinistro, presentava zone del piallaccio un po’ raggrinzite e scollate, e la parete del multistrato aveva un po' ceduto presentando al suo interno zone di scollature. L'intervento è iniziato con lo smontaggio di tutte le manopole e viti, ed una volta estratto il telaio, ho provveduto alla rimozione della notevole sporcizia che si era accumulata negli anni. Il restauro elettrico è cominciato con lo smontaggio e la pulizia dei contatti delle valvole, compresi gli zoccoli sul telaio. Capacimetro alla mano, ho testato tutti i condensatori al fine di verificarne l'alterazione della capacità dovuta all'invecchiamento del dielettrico. Ho sostituito ed occultato al loro interno i condensatori elettrolitici che, con la bobina di campo dell'altoparlante, formano il filtro a pi greco per la tensione raddrizzata dalla valvola 80: sono due da 8mF 450 volt. Ho proseguito sostituendo il famoso "condensatore" da 20.000 pF che disaccoppia la bassa frequenza tra la preamplificatrice-rivelatrice 75 e la finale di bassa frequenza 42. Era in avaria la resistenza di carico, sempre della valvola 42, da 500 Ohm con il condensatore in parallelo da 10 mF. Ho cambiato ed occultato due condensatori di filtro per la rete in entrata da 5000 pF. Ho ripristinato il circuito del controllo di tono, disattivato in una precedente riparazione: il potenziometro a filo da 2500 ohm era in avaria, ho sostituito tutto il blocco statore-rotore, lasciando intatta la parte posteriore, dove ha sede l'interruttore. E' risultato ottimo l'aspetto visivo al fine di conservare il più possibile l'originalità. E' stata ovviamente sostituita la valvola 42 rotta. La riparazione del cono, è stata effettuata facendo combaciare i lembi dello strappo, sigillandoli con colla vinilica non diluita. Alimentando gradatamente la radio con il variac, ha magicamente fatto sentire la sua voce dopo anni che non era accesa: per noi appassionati è sempre la fase più emozionante del restauro! Per via della scarsa sensibilità iniziale, è stato necessario effettuare l'allineamento delle medie frequenze. L'intervento conservativo del fianco sinistro del mobile è stato effettuato incollando con del vinavil le varie parti del piallaccio e del multistrato: è stato messo, in più fasi, il fianco sotto peso, al fine di consentire, il più possibile, una combinazione ed uno stiramento delle parti incollate. Per quanto riguarda la parte meccanica del gruppo di sintonia, ho pulito e lubrificato, con olio per orologi e grasso al teflon, tutte le boccole e pulegge, le quali permettono la rotazione del variabile con conseguente spostamento dell'indice di sintonia.

 

COLLAUDO

 

Rimontato tutto ciò che era stato tolto per il restauro, ho acceso la radio: è notevole l'ottima performance musicale. Il ricevitore è alquanto selettivo e pulito di segnale, sia in onde medie che corte. Il suono è caldo e pastoso tipico delle valvole, la qualità è superiore rispetto ad altri ricevitori con simili caratteristiche. Dopo più di due ore consecutive di funzionamento, la radio non presenta nessun tipo d'inconveniente: il calore delle valvole è dissipato egregiamente dagli ampi spazi, i quali sono stati creati dalla disposizione delle stesse valvole sul telaio.

 

schema

 

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